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COME CREARE UN PRATO ORNAMENTALE

LA CREAZIONE DI UN PRATO ORNAMENTALE.

Per ottenere un bel prato che duri nel tempo (con le dovute cure) e che non abbia troppi problemi, occorre seguire alcune regole durante la preparazione del terreno che ospiterà per diversi anni il tappeto erboso.

Prima cosa, la volonta di creare il proprio giardino con le proprie mani, allora nessun lavoro è troppo difficile, non bisogna scoraggiarsi occorre molta PAZIENZA, inoltre occorre sapere che si può risparmiare molto chiedendo preventivi per i noleggi e per la fornitura dei materiali che occorreranno.

 

Indicativamente le operazioni per la creazione del prato sono:
-(concimazione di fondo)Come prima cosa procurarsi sostanza organica( letame o compost) per 120 mq ce ne vogliono almeno 3 metri cubi, ovvero 30 quintali circa, stenderla in maniera uniforme sul terreno, questa servirà nel tempo per migliorare la struttura e la fertilità del terreno qualunque sia la sua natura(argillosa o sabbiosa),visto che i terreni delle case di nuova costruzione possono essere poveri e sterili.
-(lavorazione profonda)Dopo aver steso la sost. organica bisogna lavorare in profondità il terreno con una zappatrice pesante che mischia molto bene terra e sost org e sminuzza molto finemente il terreno passandolo più volte.
-(livellamento provvisorio)dopo di che occorre livellare provvisoriamente il terreno portando tutto in piano o creando le giuste pendenze per lo scolo delle acque in eccesso, per questa operazione si utilizza un rastrello largo e un asse di legno lunga 2 metri circa.
-( impianto irrigazione) Una volta livellato occorre farsi un idea del giardino, siepi, aiuole ecc.. E poi si può fare il montaggio dell’impianto di irrigazione, ( consiglio di chiamare una ditta specializzata e non un idraulico) l’impianto è indispensabile se si vuole un bel prato soprattutto di microterme!
-(diserbante e preparazione strato semina) una volta fatto l’impianto si ripristina il giusto livello della terra e si lascia riposare in attesa che inizino a spuntare le infestanti presenti naturalmente nel terreno,(attenzione alla gramigna, all’equiseto e al convolvulus arvensis, tra peggiori infestanti in assoluto),dopodiche si procede con il diserbo utilizzando glifosate ad alte dosi (500 ml su 10 litri d’acqua) sulle infestanti verdi e in pieno sviluppo, dopo circa 10 giorni si seccherà tutto, a questo punto si annaffia con l’impianto e si spingono tutte le infestanti a germogliare, si ripete il diserbo quando si ritiene che ne siano cresciute abbastanza. Questa operazione va ripetuta almeno 3 volte per tutta la primavera e l’estate(se ci sono infestanti)
-(Trapianti) nei primi giorni di settembre si può iniziare a trapiantare le piante più grandi, le aiuole e le siepi perimetrali.
-(semina prato di microterme) una volta finito il trapianto non oltre la seconda metà del mese di settembre occorre organizzare per la semina, con il terreno asciutto si rastrella per muovere la superfice( bisognerebbe ripassare la zappatrice superficialmente)rompendo la crosta del terreno cercando di renderlo molto fine almeno per i primi 2 cm di profondità,  si procede con la semina utilizzando un carrellino (seminatrice) dopo si distribuisce una manciata di concime starter su tutta la superfice 25 gr/ mq che aiuta la germinazione del prato,
ora si può passare il rullo o un peso che schiaccia la superfice del terreno così la terra aderisce ai semi,
si annaffia e non bisogna fare mai asciugare la terra.

Per le macroterme cambia solamente il periodo della semina che va fatta in primavera inoltrata (maggio) dato che per queste graminacee occorrono alte temperature per la germinazione e inoltre c’è la possibilità di risparmiarsi l’impianto di irrigazione dato che esse sono molto resistenti al caldo e alla siccità.

Dopo circa 20 giorni/ un mese quando l’erba sarà alta 5/7cm si spegne l’impianto irriguo e dopo 4 giorni circa si procede con il primo taglio… occorre tagliare a 4 cm e proseguire i tagli a cadenza settimanale, si imposta l’impianto che annaffi a giorni alterni e bisogna concimare il prato almeno una volta ogni due mesi nel periodo di vegetazione con concimi specifici.

 

 Osservando nel dettaglio la realizzazione.

 

IL TERRENO. il prato non è particolarmente esigente a riguardo del terreno, ma quando ci troviamo in fase di realizzazione è conveniente migliorare quanto possibile il substrato per fare in modo che il nostro manto erboso duri nel tempo. I terreni si dividono in diversi tipi a seconda della loro tessitura(dimensione delle particelle) e della loro origine.

terreni argillosi, definiti anche terreni pesanti, i quali hanno la tessitura più fine quindi si presentano con una consistenza compatta, una struttura tenace e quando sono asciutti tendono a diventare duri a fessurarsi molto, mentre quando sono bagnati tendono ad essere plastici, molli e malleabili al tatto, tendono anche a trattenere molto l’acqua e a divenire impermeabili soprattutto all’aria. Questo è il loro principale problema, divengono facilmente asfittici. La correzione  di questi terreni è indispensabile quanto difficoltosa, dato che per essere efficace deve essere fatta nei momenti esatti in cui il terreno ha la giusta umidità (è in tempera) di solito in autunno e in più riprese, ovvero è necessario apportare una prima dose di correttivo (letame ben maturo in grande quantità 3 M cubi/100 Mq) deve essere subito dopo lavorato in maniera profonda con aratura o vangatura (a 40/60 cm di profondità), poi è necessario che la terra prenda il più possibile le ghiacciate invernali che sfaldano le zolle, in primavera si potrà apportare nuovamente sostanza correttiva, (tipo torba o meglio segatura, scaglie di legno o corteccia finissima, residui di lavorazione del legno naturale, in quantità di 1 – 2 M cubi/100 Mq a seconda del grado di argilla) quindi appena possibile sarà necessario lavorare il terreno abbastanza asciutto con una fresatrice a 20/30 cm di profondità con mezzi leggeri che non vadano a compattare le precedenti lavorazioni.

terreni limosi, hanno particelle che tendono ad aggregarsi formando suoli duri, impermeabili, difficilmente lavorabili e con una struttura fragile. Questi terreni hanno in genere elevata fertilità ma possono avere problemi di compattazione, rendendo difficile l’assorbimento dell’ossigeno da parte delle radici, per la correzione di questi terreni è necessario eseguire in autunno una ripuntatura profonda 60/80 cm e subito dopo apportare sostanza correttiva, (tipo torba o meglio segatura, scaglie di legno o corteccia finissima, residui di lavorazione del legno naturale, in quantità di 3 M cubi/100 Mq) quindi appena possibile sarà necessario lavorare il terreno non troppo asciutto con una vangatrice a 40/50 cm di profondità, successivamente, in primavera occorre apportare ancora correttivo del tipo utilizzato in autunno, in dosi di 1M cubo/100 Mq ed  effettuare una fresatura a 30 cm di profondità con mezzi leggeri per verificare se l’apporto di correttivo è sufficente.

terreni sabbiosi, definiti anche terreni leggeri o sciolti, sono quelli che hanno particelle di dimensione maggiore e la loro struttura impedisce la formazione di agglomerati o glomeruli, anche se facilmente lavorabilii e poco compattabili, hanno due gravissimi difetti, vi è abbondante macroporosità con conseguente rapida ossidazione e decomposizione della sostanza organica presente nel terreno, quindi povertà della stessa e hanno una bassa capacità di trattenere acqua e sostanze nutritive, quindi ruisultano spesso secchi e sterili. per correggerli almeno in parte occorre apportare una prima dose di correttivo in autunno, (letame ben maturo in grande quantità 3 M cubi/100 Mq) che deve essere subito dopo lavorato in maniera profonda con aratura (a 60/80 cm di profondità), poi in primavera si potrà apportare nuovamente sostanza correttiva, (meglio la torba o più economici residui di lavorazione del legno naturale, in quantità di 2 M cubi/100 Mq) quindi appena possibile sarà necessario lavorare il terreno abbastanza asciutto con una fresatrice a 20/30 cm di profondità.

scheletro, è la componente inerte del terreno costituita da ciottoli, ghiaia o pietre, contribuisce a migliorare il drenaggio e l’areazione dei terreni, ma se in eccesso o se presente in dimensioni superiori a 8/10 cm di diametro medio si rivela un difetto soprattutto per la lavorazione resa più complicata o per l’eccessivo scolo delle acque di irrigazione.

Le condizioni sopra citate sono in realtà molto estreme e il suolo agrario solitamente è costituito da composizioni delle tipologie sopra descritte e di conseguenza assume comportamenti intermedi tra queste, le tipologie più frequenti sono: terreno argilloso, argilloso-limoso, limoso argilloso, argilloso-sabbioso, sabbioso argilloso, ecc..

 

PREPARAZIONE PER LA SEMINA, prima di procedere con la semina occorre assicurarsi che il terreno sia libero dalle infestanti in particolare da gramigna, equiseto, convolvolo arvensis e altre erbacee perenni.

 

DISERBO, questa operazione consente di eliminare tutte le infestanti prima di seminare, è fondamentale per ottenere un bel prato che sia duraturo nel tempo, se non viene eseguita ci si troverà a affrontare infestazioni nel prato, che lascieranno buchi in inverno e nelle aiuole dove creeranno problemi alle piante e soprattutto estetici.

Prima di eseguire un diserbo efficace si esegue l’operazione della FALSA SEMINA bisogna quindi sistemare il terreno lavorandolo finemente e livellandolo con le necessarie pendenze, per non dover più stravolgere i livelli, in seguito partendo dalla primavera occorre lasciare crescere le infestanti fino a fare coprire il terreno aiutando se necessario con eventuali irrigazioni,poi bisogna distribuire il diserbante, il più adatto per svolgere il compito è il glifosate (si può aggiungere solfato ammonico in quantità doppia del diserbante per accellerare l’assorbimeno), prodotto biodegradabile quasi completamente nel giro di poche ore, che agisce per assorbimento fogliare e viene traslocato in tutti gli organi della pianta con la linfa. L’operazione di diserbo, va ripetuta almeno due volte o fino a quando si valuta la sufficente pulizia del terreno (senza ricrescita di infestanti perenni nel corso dell’estate).

 

LETTO DI SEMINA, è la parte superficiale del terreno che deve accogliere le sementi di prato, deve essere abbastanza fine in modo di coprire il seme, nel caso in cui la lavorazione abbia prodotto zolle troppo grossolane si rischia che le sementi cadano troppo in profondità e non riescano a germinare, quindi bisogna lavorare la terra fino a quando si è raggiunta la giusta tessitura, in seguito va distribuito il concime starter, con una titolazione di N-P-K prossima al 18 % azoto, 24 % fosforo, 6 % potassio.

 

SEMINA, successivamente si esegue la semina per la quale è consigliabile utilizzare un apposito carrello chiamato seminatrice, la quantità di semi che va distribuita deve essere di circa 30 gr/mq, conviene quindi conoscere la reale misura della superfice da seminare per sapere la quantità del seme da utilizzare, dividere questo quantitativo in due e distribuirlo in due passaggi incrociandoli prima coprendo la superfice seguendo un verso e poi seguendo il verso opposto come se dovessimo disegnare una griglia con le ruotate della seminatrice. Quando il seme è stato distribuito si può passare la superfice del terreno con un rullo costipatore che farà aderire i semi al terreno. E’ fondamentale conservare una parte (1Kg) del miscuglio utilizzato per la semina, dato che nel caso di piccole riprese da fare si utilizzerà lo stesso tipo di semi.

Quando sarà completata la semina andrà posta particolare attenzione all’irrigazione, la prima acqua data sulla semina deve essere abbondante e distribuita delicatamente l’ideale anche per questo motivo è l’impianto di irrigazione automatico, bisogna evitare che il terreno si asciughi formando la “crosta” che compromette una regolare germinazione, per impedire che questo accada bisogna osservare per i primi due tre giorni i tempi di asciugatura del terreno per decidere quante volte fare partire l’impianto o procedere all’irrigazione.

Il periodo per la semina varia a seconda del tipo di prato che si vuole seminare.

LE MICROTERME, ovvero le poe, le festuche e i loietti, possono essere seminati nei primi mesi dell’anno da febbraio a marzo, ma il periodo migliore per la semina è la fine dell’estate da fine agosto a tutto settembre.

LE MACROTERME, quali le cynodon, le zoysia e i paspalum, devono necessariamente essere seminate a ridosso dei mesi caldi da aprile a giugno, dato che necessitano di alte temperature per germinare e crescere.

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IL PRATO ORNAMENTALE

Il prato è la parte fondamentale di un giardino, come fosse uno specchio sul quale si riflette la bellezza dell’insieme di piante e aiuole

In questo articolo sulle basi di esperienze dirette, verranno descritti i problemi e le eventuali soluzioni, i metodi di cura,  di mantenimento, i consigli ed anche qualche trucco per avere un manto erboso sempre in forma. Gli argomenti vengono trattati in ordine di stagione, mese per mese e verranno continuamente integrati e aggiornati.

PREMESSE:Per tappeto erboso o prato si intende la superficie esterna di un parco o giardino, un campo da gioco sportivo o non, sulla quale è stato seminato un miscuglio (nel 90% dei casi) di semi di graminacee che costituiscono un tappeto omogeneo, un vero e proprio ecosistema a se stante, dai delicati equilibri.

  Attualmente Non esistono prati di graminacee che non hanno bisogno di essere tagliati, non esistono sementi che formino un prato senza manutenzione, non esistono prati che siano immuni a tutte le malattie, non esistono prati che non necessitano di concimazioni, l’erba è la pianta più difficile da coltivare in un giardino.

LA REGOLA FONDAMENTALE PER IL TAGLIO DEL PRATO E’ QUELLA DI NON TAGLIARE MAI PIU’ DI 1/3 DELLA LAMINA FOGLIARE.

Le graminacee si dividono in due grandi gruppi, macroterme e microterme,

le macroterme sono graminacee che trovano le condizioni favorevoli per lo sviluppo quando le temperature oscillano dai 27 ai 35 gradi centigradi, a seconda della specie le temperature minime per la crescita sono tra 0 e 10 gradi centigradi, ma la maggior parte delle specie con queste temperature entra in una fase di stasi vegetativa detta dormienza, nella quale la pianta ritira dai tessuti epigei la clorofilla e all’occhio appare ingiallita come fosse secca.

le macroterme hanno una notevole resistenza alla siccità e una spiccata aggressività di insediamento dovuta soprattutto al loro portamento stolonifero e rizomatoso, questo nel tappeto erboso si traduce in una grande rusticità, reistenza al calpestamento, possibilità di tagli bassi e con minore frequenza, recupero veloce in zone danneggiate e fortissima competizione nei confronti delle infestanti, gli aspetti negativi invece, sono rappresentati proprio dall’aggressività che rende queste graminacee invasive nei confronti di bordure, siepi e aiuole e dalla necessità di un clima caldo e con esposizioni molto soleggiate.

Appartengono al gruppo delle macroterme il genere cynodon, il genere zoysia ed il genere paspalum.

 

Le microterme sono graminacee che crescono al meglio quando trovano le temperature più fresche, durante la stagione vegetativa con un range che va dai 15 ai 23 gradi centigradi, mentre durante i mesi più caldi entrano in dormienza e in alcuni casi riportano gravi danni, queste graminacee possono avere sia un portamento cespitoso, sia rizomatoso, sia stolonifero.

Le microterme sono attualmente le graminacee più utilizzate in Italia per la formazione del tappeto erboso, i principali vantaggi sono costituiti dalla resistenza al freddo che consente a queste piante di rimanere verdi tutto l’anno anche durante il periodo invernale, sono preferite anche per l’aspetto molto ordinato, per la tessitura soffice del tappeto che costituiscono, per la resistenza all’ombreggiamento di alcune varietà e per la limitata aggressività nei confronti di siepi, bordure e aiuole. Gli inconvenienti sono legati alla scarsa rusticità, alla scarsa resistenza alla siccità, che implica l’installazione di un impianto di irrigazione automatico, alla crescita abbastanza consistente, che richiede tagli frequenti e corretti ed alla necessità di cure e attenzioni.

Appartengono al gruppo delle microterme il genere poa, il genere lolium e il genere festuca.

 

IL TAPPETO ERBOSO MESE PER MESE. le operazioni descritte, variano a seconda del clima e della zona in cui ci si trova, per le seguenti descrizioni è stato considerato il clima tipico dell’italia centro-nord.

 

GENNAIO.In questo mese tutti i prati sono in dormienza, quindi i lavori da fare sono pochi, ci si limita alla pulizia di rami o foglie caduti a terra, ma questo va fatto quando l’erba non è ghiacciata dato che calpestando un prato ghiacciato si crea un grave danno alla pianta dovuto a rotture da schiacciamento.

Per i prati che devono ancora essere seminati, se le condizioni del terreno lo permettono, ovvero la terra è abbastanza asciutta da essere lavorata e se non è stato ancora fatto, si può iniziare la preparazione con l’apporto dei correttivi, e della sostanza organica,( si preferisce apportare la sostanza organica nei mesi più freddi, per evitare odori sgradevoli e per evitare fermentazioni indesiderate e soprattutto per fare in modo che il freddo la disgreghi meglio) in seguito si può effettuare una lavorazione profonda, l’ideale è la vangatura per poi lasciare il terreno riposare.

 

FEBBRAIO.Nella maggior parte dei casi in questo periodo ci si limita alla pulizia delle foglie come in gennaio, tuttavia in alcune zone dove il clima è più mite i prati iniziano a risvegliarsi, con la conseguente ripresa delle attività di manutenzione, in queste realtà i primi interventi consistono nella pulizia, nella leggerissima arieggiatura a mano, per rimuovere le eventuali formazioni di muschio e nella importantissima operazione del primo taglio dell’anno,(solo microterme) che deve essere molto alto, fatto con macchine che raccolgono lo sfalcio, quasi per dare una pareggiatura e non deve essere abbassato fino a che le temperature garantiscono l’assenza di forti gelate tardive.

Nel caso in cui si voglia preparare il terreno per il prato si può interveire come descritto per il mese di gennaio.

Nel caso in cui il terreno sia già pronto ed in condizioni giuste si può effettuare il trapianto del prato in zolla o la semina, ma solo per le microterme, che fatta così in anticipo darà vantaggio al prato rispetto alle infestanti, ma di contro la germinazione dei semi sarà molto lenta.

 

MARZO.Questo è il mese che porta la primavera e il risveglio del prato,(per le microterme) ora si inizia con le operazioni straordinarie per la preparazione e le ordinarie attività manutentive. Se ancora non è stato fatto si fa il primo taglio dell’anno, con macchine che raccolgono lo sfalcio, tagliando sempre poco, solo per pareggiare, poi se necessario si può arieggiare per togliere il feltro, il muschio e le parti di prato secche o danneggiate, subito dopo l’arieggiatura si procede ad un taglio più basso 3/4 cm “di pulizia” sempre con raccolta,                                                    mentre quando sono passati circa 10 giorni o quando l’erba è ricresciuta fino a 6/8 cm si può riportare il prato ad altezze di taglio abituali abbassandolo quindi a 4/6 cm di altezza, se si effettua il mulching(taglio senza raccolta) chiaramente i tempi sono diversi e vanno ridotti gli intervalli di taglio da 5/8 giorni attesi normalmente, a 3/4 per il taglio mulching.                                                                                                                                                                                                                     In marzo occorre iniziare il ciclo delle concimazioni, fondamentale per fare “riprendere” bene il prato dopo l’arieggiatura e renderlo forte contro gli attacchi delle malattie, contro il calore dell’estate, il calpestio e per permettere all’erba di reintegrare le perdite dovute ai frequenti tagli manutentivi. Il concime che consiglio in questo periodo deve essere a lenta cessione e come sempre specifico per tappeti erbosi e deve avere un                                     titolo simile a N-P-K  20-5-5+Fe alla dose di 30 gr/mq. il ferro (meglio se solfato di ferro) presente nel concime svolge un’azione rinverdente e antimuschio.

Nel caso vi sia una forte infestazione di muschio prima di dare il concime descritto sopra è opportuno trattare con un concime antimuschio a base di solfato di ferro, apposito per prati, FARE MOLTA ATTENZIONE DATO CHE MACCHIA IRREPARABILMENTE LE SUPERFICI PAVIMENTATE.

E’ il momento quasi in tutta la penisola di accendere l’impianto di irrigazione automatico, e sempre a seconda della tipologia di terreno e/o di esposizione, si regola la frequenza di irrigazione facendo in modo che tra un’irrigazione e la seguente il terreno sia asciutto,(mediamente si imposta in marzo un intervallo di 3/4 giorni) il tempo di irrigazione varia a seconda della tipologia di irrigatori, bisogna considerare che il prato necessita di circa 8 litri/mq per ogni irrigazione, IMPORTANTISSIMO l’orario delle irrigazioni, per evitare buona parte delle malattie fungine è fondamentale irrigare il prato circa 1 ora prima che sorga il sole, questo consente al prato di utilizzare l’acqua di cui abbisogna con una temperatura giusta, e permette all’acqua in eccesso di asciugarsi rapidamente man mano che il sole si alza in cielo.

In marzo si può provvedere ai trattamenti anticrittogamici preventivi e curativi,(in caso di sviluppo di malattie fungine invernali) utilizzando i triazoli, (tipo il propiconazolo) questi fungicidi hanno anche un’azione brachizzante (nanizzante), permettono di risparmiare qualche taglio.

 

APRILE. E’ il mese in cui il prato di microterme cresce maggiormente, date le temperature fresche e le possibili pioggie primaverili, le operazioni manutentive si concentrano molto, i tagli devono avere una frequenza di 4/6 giorni, se con raccolta, mentre la frequenza si riduce a 2/3 giorni se si esegue il mulching, inoltre se non è stato fatto è ancora possibile arieggiare. Molto importante è la concimazione, se nel mese precedente il prato non è stato concimato o è stato concimato poco e si nota una perdita di colore omogenea o un rallentamento della crescita, è bene provvedere con un concime a lenta cessione, simile a N-P-K  20-5-5+Fe. sempre 30 gr/mq.

Iniziano le operazioni manutentive(e la vegetazione) anche per la maggior parte delle macroterme, si può arieggiare per togliere il feltro, il muschio e le parti di prato secche o danneggiate, subito dopo l’arieggiatura si procede ad un taglio più basso 3/4 cm “di pulizia” sempre con raccolta, in questo caso delle macroterme l’operazione di arieggiatura favorisce il taglio e la separazione degli stoloni e dei rizomi, questo si traduce in un futuro infoltimento del prato. In seguito all’arieggiatura si può concimare con il concime consigliato sopra.

Se si deve ancora seminare il prato di macroterme ed il terreno non è stato preparato, occorre affrettarsi dato che questa tipologia di tappeto erboso va seminata tra la metà di aprile e la fine di maggio.

All’inizio di aprile si può provvedere ancora ai trattamenti anticrittogamici preventivi e curativi, utilizzando i triazoli, (tipo il propiconazolo) questi fungicidi hanno anche un’azione brachizzante (nanizzante), permettono di risparmiare qualche taglio.

Per quanto riguarda le irrigazioni in base al clima asciutto o piovoso, si decide di ridurre l’intervallo a 2/3 giorni o lasciare invariate le condizioni impostate nel mese precedente.

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Realizzazione

REALIZZAZIONE GIARDINI E SPAZI VERDI

Per la sistemazione di un giardino e molto importante rivolgersi a persone competenti,in grado di svolgere i lavori con accuratezza, è fondamentale ascoltare diversi pareri e diffidare da prezzi troppo “convenienti” o realizzazioni troppo “rapide”.

Realizzare uno SPAZIO VERDE è molto complesso,non è un operazione “fai da te”,non basta che sia solamente bello,deve essere funzionale e deve rimanere tale anche dopo molti anni,infatti le piante crescono più di quanto si immagini dal momento in cui vengono messe a dimora e se non si ha COMPETENZA e facile costringerle a spazi ridotti o a un sovraffollamento in stile bosco per poi dover ricorrere a potature estreme e dannose,vere e proprie MUTILAZIONI di discutibile effetto estetico e salutare per gli alberi.

Art&Verde modella SPAZI VERDI RAFFINATI,unici,lineari,facili da gestire,liberi e puliti,armonici e misteriosi,sfarzosi e colorati in ogni stagione dove trascorrere il vostro tempo di qualità,i momenti di relax,di gioco e di compagnia,GIARDINI DA VIVERE,capaci di infondere sensazioni di naturalità e purezza.

Nella creazione del giardino vengono rispettati i tempi della natura,per la lavorazione del terreno,la messa a dimora delle piante,la semina e per tutte le lavorazioni.

Il punto di forza di Art&Verde è la QUALITA’ senza compromessi,nei materiali e nelle piante utilizzate,quando possibile la scelta ricade infatti su quelli biologici,come i terricci o i pacciamanti.

Con gli accorgimenti necessari,il giardino diviene un ambiente stabile nei suoi mutamenti di crescita o stagionali,rimanendo quindi durevole senza richiedere interventi particolari di MANUTENZIONE.

Nei progetti e nelle realizzazioni si tiene conto dei mutamenti climatici divenuti ormai una realtà consistente,infatti il clima tende ad essere sempre più caldo e siccitoso,soprattutto durante l’estate e l’acqua diviene un bene sempre più prezioso quindi la buona coscienza ci induce a non “sprecarla” in perdite ed eccessi di irrigazione.

Per ovviare a queste problematiche si realizzano con la stretta collaborazione di ditte specializzate IMPIANTI DI IRRIGAZIONE efficienti che evitano inutili dispersioni d’acqua.

Importante anche l’utilizzo di TAPPETI ERBOSI e piante ADATTE AL CLIMA che ci si propone,essenze più mediterranee resistenti a calura e siccità.

Si può prevedere la possibilità di automatizzare o robotizzare il più possibile la manutenzione,infatti grazie alle moderne tecnologie sono oggi disponibili veri e propri robot tagliaprato a batteria molto efficienti,pratici ed ecologici,che consentono di avere un tappeto erboso sempre perfetto senza sacrifici di tempo e fatica. Si realizzano inoltre, MURETTI a secco, PAVIMENTAZIONI a secco, CORDOLI E BORDURE di delimitazione e contenimento che conferiscono ordine e maggiore facilità di gestione anche solo nel semplice taglio del prato.

 

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