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COME CREARE UN PRATO ORNAMENTALE

LA CREAZIONE DI UN PRATO ORNAMENTALE.

Per ottenere un bel prato che duri nel tempo (con le dovute cure) e che non abbia troppi problemi, occorre seguire alcune regole durante la preparazione del terreno che ospiterà per diversi anni il tappeto erboso.

Prima cosa, la volonta di creare il proprio giardino con le proprie mani, allora nessun lavoro è troppo difficile, non bisogna scoraggiarsi occorre molta PAZIENZA, inoltre occorre sapere che si può risparmiare molto chiedendo preventivi per i noleggi e per la fornitura dei materiali che occorreranno.

 

Indicativamente le operazioni per la creazione del prato sono:
-(concimazione di fondo)Come prima cosa procurarsi sostanza organica( letame o compost) per 120 mq ce ne vogliono almeno 3 metri cubi, ovvero 30 quintali circa, stenderla in maniera uniforme sul terreno, questa servirà nel tempo per migliorare la struttura e la fertilità del terreno qualunque sia la sua natura(argillosa o sabbiosa),visto che i terreni delle case di nuova costruzione possono essere poveri e sterili.
-(lavorazione profonda)Dopo aver steso la sost. organica bisogna lavorare in profondità il terreno con una zappatrice pesante che mischia molto bene terra e sost org e sminuzza molto finemente il terreno passandolo più volte.
-(livellamento provvisorio)dopo di che occorre livellare provvisoriamente il terreno portando tutto in piano o creando le giuste pendenze per lo scolo delle acque in eccesso, per questa operazione si utilizza un rastrello largo e un asse di legno lunga 2 metri circa.
-( impianto irrigazione) Una volta livellato occorre farsi un idea del giardino, siepi, aiuole ecc.. E poi si può fare il montaggio dell’impianto di irrigazione, ( consiglio di chiamare una ditta specializzata e non un idraulico) l’impianto è indispensabile se si vuole un bel prato soprattutto di microterme!
-(diserbante e preparazione strato semina) una volta fatto l’impianto si ripristina il giusto livello della terra e si lascia riposare in attesa che inizino a spuntare le infestanti presenti naturalmente nel terreno,(attenzione alla gramigna, all’equiseto e al convolvulus arvensis, tra peggiori infestanti in assoluto),dopodiche si procede con il diserbo utilizzando glifosate ad alte dosi (500 ml su 10 litri d’acqua) sulle infestanti verdi e in pieno sviluppo, dopo circa 10 giorni si seccherà tutto, a questo punto si annaffia con l’impianto e si spingono tutte le infestanti a germogliare, si ripete il diserbo quando si ritiene che ne siano cresciute abbastanza. Questa operazione va ripetuta almeno 3 volte per tutta la primavera e l’estate(se ci sono infestanti)
-(Trapianti) nei primi giorni di settembre si può iniziare a trapiantare le piante più grandi, le aiuole e le siepi perimetrali.
-(semina prato di microterme) una volta finito il trapianto non oltre la seconda metà del mese di settembre occorre organizzare per la semina, con il terreno asciutto si rastrella per muovere la superfice( bisognerebbe ripassare la zappatrice superficialmente)rompendo la crosta del terreno cercando di renderlo molto fine almeno per i primi 2 cm di profondità,  si procede con la semina utilizzando un carrellino (seminatrice) dopo si distribuisce una manciata di concime starter su tutta la superfice 25 gr/ mq che aiuta la germinazione del prato,
ora si può passare il rullo o un peso che schiaccia la superfice del terreno così la terra aderisce ai semi,
si annaffia e non bisogna fare mai asciugare la terra.

Per le macroterme cambia solamente il periodo della semina che va fatta in primavera inoltrata (maggio) dato che per queste graminacee occorrono alte temperature per la germinazione e inoltre c’è la possibilità di risparmiarsi l’impianto di irrigazione dato che esse sono molto resistenti al caldo e alla siccità.

Dopo circa 20 giorni/ un mese quando l’erba sarà alta 5/7cm si spegne l’impianto irriguo e dopo 4 giorni circa si procede con il primo taglio… occorre tagliare a 4 cm e proseguire i tagli a cadenza settimanale, si imposta l’impianto che annaffi a giorni alterni e bisogna concimare il prato almeno una volta ogni due mesi nel periodo di vegetazione con concimi specifici.

 

 Osservando nel dettaglio la realizzazione.

 

IL TERRENO. il prato non è particolarmente esigente a riguardo del terreno, ma quando ci troviamo in fase di realizzazione è conveniente migliorare quanto possibile il substrato per fare in modo che il nostro manto erboso duri nel tempo. I terreni si dividono in diversi tipi a seconda della loro tessitura(dimensione delle particelle) e della loro origine.

terreni argillosi, definiti anche terreni pesanti, i quali hanno la tessitura più fine quindi si presentano con una consistenza compatta, una struttura tenace e quando sono asciutti tendono a diventare duri a fessurarsi molto, mentre quando sono bagnati tendono ad essere plastici, molli e malleabili al tatto, tendono anche a trattenere molto l’acqua e a divenire impermeabili soprattutto all’aria. Questo è il loro principale problema, divengono facilmente asfittici. La correzione  di questi terreni è indispensabile quanto difficoltosa, dato che per essere efficace deve essere fatta nei momenti esatti in cui il terreno ha la giusta umidità (è in tempera) di solito in autunno e in più riprese, ovvero è necessario apportare una prima dose di correttivo (letame ben maturo in grande quantità 3 M cubi/100 Mq) deve essere subito dopo lavorato in maniera profonda con aratura o vangatura (a 40/60 cm di profondità), poi è necessario che la terra prenda il più possibile le ghiacciate invernali che sfaldano le zolle, in primavera si potrà apportare nuovamente sostanza correttiva, (tipo torba o meglio segatura, scaglie di legno o corteccia finissima, residui di lavorazione del legno naturale, in quantità di 1 – 2 M cubi/100 Mq a seconda del grado di argilla) quindi appena possibile sarà necessario lavorare il terreno abbastanza asciutto con una fresatrice a 20/30 cm di profondità con mezzi leggeri che non vadano a compattare le precedenti lavorazioni.

terreni limosi, hanno particelle che tendono ad aggregarsi formando suoli duri, impermeabili, difficilmente lavorabili e con una struttura fragile. Questi terreni hanno in genere elevata fertilità ma possono avere problemi di compattazione, rendendo difficile l’assorbimento dell’ossigeno da parte delle radici, per la correzione di questi terreni è necessario eseguire in autunno una ripuntatura profonda 60/80 cm e subito dopo apportare sostanza correttiva, (tipo torba o meglio segatura, scaglie di legno o corteccia finissima, residui di lavorazione del legno naturale, in quantità di 3 M cubi/100 Mq) quindi appena possibile sarà necessario lavorare il terreno non troppo asciutto con una vangatrice a 40/50 cm di profondità, successivamente, in primavera occorre apportare ancora correttivo del tipo utilizzato in autunno, in dosi di 1M cubo/100 Mq ed  effettuare una fresatura a 30 cm di profondità con mezzi leggeri per verificare se l’apporto di correttivo è sufficente.

terreni sabbiosi, definiti anche terreni leggeri o sciolti, sono quelli che hanno particelle di dimensione maggiore e la loro struttura impedisce la formazione di agglomerati o glomeruli, anche se facilmente lavorabilii e poco compattabili, hanno due gravissimi difetti, vi è abbondante macroporosità con conseguente rapida ossidazione e decomposizione della sostanza organica presente nel terreno, quindi povertà della stessa e hanno una bassa capacità di trattenere acqua e sostanze nutritive, quindi ruisultano spesso secchi e sterili. per correggerli almeno in parte occorre apportare una prima dose di correttivo in autunno, (letame ben maturo in grande quantità 3 M cubi/100 Mq) che deve essere subito dopo lavorato in maniera profonda con aratura (a 60/80 cm di profondità), poi in primavera si potrà apportare nuovamente sostanza correttiva, (meglio la torba o più economici residui di lavorazione del legno naturale, in quantità di 2 M cubi/100 Mq) quindi appena possibile sarà necessario lavorare il terreno abbastanza asciutto con una fresatrice a 20/30 cm di profondità.

scheletro, è la componente inerte del terreno costituita da ciottoli, ghiaia o pietre, contribuisce a migliorare il drenaggio e l’areazione dei terreni, ma se in eccesso o se presente in dimensioni superiori a 8/10 cm di diametro medio si rivela un difetto soprattutto per la lavorazione resa più complicata o per l’eccessivo scolo delle acque di irrigazione.

Le condizioni sopra citate sono in realtà molto estreme e il suolo agrario solitamente è costituito da composizioni delle tipologie sopra descritte e di conseguenza assume comportamenti intermedi tra queste, le tipologie più frequenti sono: terreno argilloso, argilloso-limoso, limoso argilloso, argilloso-sabbioso, sabbioso argilloso, ecc..

 

PREPARAZIONE PER LA SEMINA, prima di procedere con la semina occorre assicurarsi che il terreno sia libero dalle infestanti in particolare da gramigna, equiseto, convolvolo arvensis e altre erbacee perenni.

 

DISERBO, questa operazione consente di eliminare tutte le infestanti prima di seminare, è fondamentale per ottenere un bel prato che sia duraturo nel tempo, se non viene eseguita ci si troverà a affrontare infestazioni nel prato, che lascieranno buchi in inverno e nelle aiuole dove creeranno problemi alle piante e soprattutto estetici.

Prima di eseguire un diserbo efficace si esegue l’operazione della FALSA SEMINA bisogna quindi sistemare il terreno lavorandolo finemente e livellandolo con le necessarie pendenze, per non dover più stravolgere i livelli, in seguito partendo dalla primavera occorre lasciare crescere le infestanti fino a fare coprire il terreno aiutando se necessario con eventuali irrigazioni,poi bisogna distribuire il diserbante, il più adatto per svolgere il compito è il glifosate (si può aggiungere solfato ammonico in quantità doppia del diserbante per accellerare l’assorbimeno), prodotto biodegradabile quasi completamente nel giro di poche ore, che agisce per assorbimento fogliare e viene traslocato in tutti gli organi della pianta con la linfa. L’operazione di diserbo, va ripetuta almeno due volte o fino a quando si valuta la sufficente pulizia del terreno (senza ricrescita di infestanti perenni nel corso dell’estate).

 

LETTO DI SEMINA, è la parte superficiale del terreno che deve accogliere le sementi di prato, deve essere abbastanza fine in modo di coprire il seme, nel caso in cui la lavorazione abbia prodotto zolle troppo grossolane si rischia che le sementi cadano troppo in profondità e non riescano a germinare, quindi bisogna lavorare la terra fino a quando si è raggiunta la giusta tessitura, in seguito va distribuito il concime starter, con una titolazione di N-P-K prossima al 18 % azoto, 24 % fosforo, 6 % potassio.

 

SEMINA, successivamente si esegue la semina per la quale è consigliabile utilizzare un apposito carrello chiamato seminatrice, la quantità di semi che va distribuita deve essere di circa 30 gr/mq, conviene quindi conoscere la reale misura della superfice da seminare per sapere la quantità del seme da utilizzare, dividere questo quantitativo in due e distribuirlo in due passaggi incrociandoli prima coprendo la superfice seguendo un verso e poi seguendo il verso opposto come se dovessimo disegnare una griglia con le ruotate della seminatrice. Quando il seme è stato distribuito si può passare la superfice del terreno con un rullo costipatore che farà aderire i semi al terreno. E’ fondamentale conservare una parte (1Kg) del miscuglio utilizzato per la semina, dato che nel caso di piccole riprese da fare si utilizzerà lo stesso tipo di semi.

Quando sarà completata la semina andrà posta particolare attenzione all’irrigazione, la prima acqua data sulla semina deve essere abbondante e distribuita delicatamente l’ideale anche per questo motivo è l’impianto di irrigazione automatico, bisogna evitare che il terreno si asciughi formando la “crosta” che compromette una regolare germinazione, per impedire che questo accada bisogna osservare per i primi due tre giorni i tempi di asciugatura del terreno per decidere quante volte fare partire l’impianto o procedere all’irrigazione.

Il periodo per la semina varia a seconda del tipo di prato che si vuole seminare.

LE MICROTERME, ovvero le poe, le festuche e i loietti, possono essere seminati nei primi mesi dell’anno da febbraio a marzo, ma il periodo migliore per la semina è la fine dell’estate da fine agosto a tutto settembre.

LE MACROTERME, quali le cynodon, le zoysia e i paspalum, devono necessariamente essere seminate a ridosso dei mesi caldi da aprile a giugno, dato che necessitano di alte temperature per germinare e crescere.

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